La Stazione - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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La Stazione

Ricerche in atto > Stazione Monte Vaccaro

La Stazione di inanellamento "Monte Vaccaro"


Storia della stazione, inquadramento geografico e caratteristiche:

nell’area in cui è localizzata la Stazione è stato attivo in passato il Roccolo Alvit, conosciuto anche come Roccolo del Monte Vaccaro, la cui origine risale agli anni ‘30.
A partire da agosto 2014 il Gruppo Inanellamento Limicoli ha organizzato una stazione d'inanellamento per studiare la componente avifaunistica dell'area e quindi monitorare la migrazione post-riproduttiva; inoltre, la Stazione di Monte Vaccaro è entrata come “nuova stazione” di tipo D nel network di osservatori del “Progetto Alpi”, un programma di ricerca coordinata mirato ad ottenere una migliore conoscenza della migrazione post-riproduttiva attraverso il settore italiano della catena alpina, proposto agli inanellatori italiani dall'ISPRA con la collaborazione del Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento. La Stazione da un lato ha finalità d’indagine a livello locale, contribuendo all’implementazione della banca dati del Centro Nazionale d’Inanellamento, in particolare per quanto riguarda la biometria, lo stato fisiologico e l’estensione della muta, come previsto dal Manuale generale e successivi aggiornamenti, dall'altro può effettuare un confronto con i dati raccolti in altri osservatori.

La Stazione è localizzata in località 1.A Baita del Monte Vaccaro (45° 54' N, 09° 53' E) a quota 1.369 m s.l.m. nel comune di Parre (Bergamo), in una zona di versante lungo una linea di flusso di alta montagna seguita dai migratori che attraverso il Passo della Presolana raggiungono la piana di Clusone e da qui discendono la Valle Seriana ed è situata su territorio protetto, in quanto facente parte del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche; sulla stessa superficie vincolata a Parco, nel 2005 con decreto del Ministero dell’Ambiente è stata successivamente istituita la ZPS “Parco Regionale delle Orobie Bergamasche”. La Stazione è attiva durante il periodo della migrazione post-riproduttiva, in particolare in questo primo anno di prova dal 16 agosto al 15 novembre e, sulla base dei risultati ottenuti, l’attività proseguirà negli anni successivi.

Habitat della stazione:

il paesaggio è tipicamente di media ed alta montagna caratterizzato dalla presenza di estese formazioni boschive inframmezzate da zone aperte e pareti rocciose strapiombanti. Il contesto naturale che si estende intorno alla Stazione è costituito da circa 140 ettari di pascolo nudo, da anni ben caricato, con buona componente floreale e ricco di entomofauna e da circa 23 ettari di bosco resinoso caratterizzato in parte da abetine, soprattutto Abete rosso Picea excelsa ed a cui si accompagna il Larice Larix decidua, ed in parte da latifoglie miste, in particolare Faggio Fagus sylvatica, di cui alcuni esemplari secolari. Sono inoltre frequenti Pino mugo Pinus mugo, Betulla Betula pendula, Maggiociondolo comune Cytisus laburnum, Sorbus sp., Sambuco Sambucus nigra, Biancospino Crataegus monogyna e Sorbo degli uccellatori Sorbus aucuparia, con vegetazione alta da 5 a 10 m. Nel sottobosco è diffuso il Lampone Rubus idaeus, mentre ai margini si trova il rovo Rubus ulmifolius.La superficie di questi ambienti si estende da 1.380 mt. fino a 1.850 mt. In quest’area è presente una sorgente perenne e quattro pozze di abbeverata del diametro di circa 10 metri. L'area è inoltre percorsa dal torrente Fontagnone, un affluente del fiume Serio.
Al termine dell'abetina inizia la prateria alpina con ampie aree che si estendono fino alla cima dei monti. La prateria alpina è mantenuta tale grazie all'alpeggio, la tradizionale pratica di allevamento in montagna per cui i bovini vengono portati in quota durante il periodo estivo per poter sfruttare la risorsa dei pascoli. Di particolare interesse è la presenza nell'area del Monte Vaccaro del Cervo Cervus elaphus, frutto di immissioni fatte dal Servizio faunistico della Provincia di Bergamo, e del Capriolo Capreolus capreolus.

Tipologia di cattura:

la Stazione di Monte Vaccaro opera mediante una costante e standardizzata attività di cattura e inanellamento secondo le modalità indicate nel protocollo operativo del Progetto Alpi, così come sono riportate nel suo aggiornamento 2014. Per tutto il periodo della ricerca la metodologia di cattura consiste nell'utilizzo di tre transetti di reti verticali tipo mist-nets con maglia da 17 mm per uno sviluppo complessivo di 271 m montati tra quota 1.351 e quota 1.400 metri s.l.m.. Il primo, formato da quattro reti da 10 metri e da una da 15, nove sacche da 50 cm per un'altezza di 4,50, è montato all'interno del bosco in modo da formare una linea continua per una lunghezza di 55 metri; il secondo, formato da quattro reti da 12 metri, nove sacche da 50 cm per un'altezza di 4,50, ed il terzo, formato da tre reti da 12 metri, 6 sacche da 60 cm per un’altezza di 3,60, sono posti lungo un sentiero che dal casello del roccolo va fino al bosco al margine dell’area a pascolo, per una lunghezza complessiva di 84 metri.

Obiettivi della Stazione:

Le catture effettuate sugli uccelli in migrazione, condotte secondo metodologie standardizzate per alcuni anni, possono consentire di ricavare dei trends sulle variazioni di densità delle popolazioni migranti e di confrontarli con quelli accertati da altre stazioni d'inanellamento. Pertanto la Stazione di Monte Vaccaro si prefigge di indagare una serie di aspetti legati all'ecologia delle popolazioni presenti ed alla migrazione, quali
1 - monitorare la migrazione post-riproduttiva che segue la Val Seriana mediante una Stazione d’inanellamento di versante;
2 - caratterizzare biometricamente le popolazioni che migrano attraverso le Prealpi lombarde ed indagare sulla loro origine geografica utilizzando i dati biometrici;
3 - valutare la composizione delle popolazioni migranti per classi di sesso ed età per accertare eventuali fluttuazioni;
4 - esaminare le condizioni fisiche e le riserve di grasso degli individui catturati in migrazione per valutare le strategie utilizzate.

Inanellatori:

il referente della stazione è Sergio Scebba con la collaborazione di Vittorio Vigorita.


Le catture

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