Monitoraggio migrazione prenuziale del Tordo bottaccio - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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Monitoraggio migrazione prenuziale del Tordo bottaccio

Ricerche in atto > Migrazione primaverile Tordo

Determinazione della data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio Turdus philomelos


Sergio Scebba, Michele Soprano e Giuseppe La Gioia


Premessa
In Italia meridionale il Tordo bottaccio è un migratore comune, molto frequente lungo tutta la fascia costiera e nelle isole (Scebba e Moschetti, 2000; Scebba, 2006). Nonostante la forte pressione venatoria cui è sottoposto da cui ne deriva un elevato interesse gestionale, in questi ultimi venti anni non è mai stato organizzato un progetto di monitoraggio dei flussi migratori primaverili.
Allo stato attuale le uniche fonti ufficiali di dati di cui si dispone per stabilire l'inizio della migrazione prenuziale sono rappresentate dalla banca dati delle ricatture di uccelli inanellati e dall'attività d'inanellamento espletata nei primi mesi dell'anno da inanellatori che prestano la loro opera a titolo di volontariato e su base completamente gratuita. È comunque lecito chiedersi se queste informazioni siano da sole sufficienti per fornire delle risposte adeguate.
Uno studio sui Turdidi di interesse venatorio svolto per conto dell'Osservatorio Faunistico della Provincia di Lecce (La Gioia 2012) ha evidenziato un intenso flusso migratorio primaverile del Tordo bottaccio nel mese di marzo, con un buon numero di catture effettuate nella terza decade; a causa del limitato periodo di indagine, soprattutto nel periodo ad esso antecedente, non è possibile escludere a priori un eventuale precedente flusso migratorio e quindi determinare con precisione la finestra temporale del passaggio di tordi e l'effettivo inizio della migrazione primaverile. Anche da un esame delle date di cattura dei Tordi inanellati non in modo standardizzato dal Gruppo Inanellamento Limicoli nei primi quattro mesi dell'anno in un arco di tempo di circa dieci anni, si rilevano due forti picchi nella prima decade di marzo e nella prima di aprile.

Tipologia di cattura

Il monitoraggio della migrazione avviene mediante un'attività di cattura ed inanellamento standardizzata, utilizzando per tutto il periodo di attività un impianto di reti verticali tipo mist-nets con maglia da 28 mm, in numero e dimensioni costanti, per uno sviluppo complessivo di circa 120 m, collocate secondo un orientamento fisso per un tempo costante.
Dopo la cattura, gli uccelli vengono posti in sacchetti di tela per evitare che possano ferirsi e quindi subito inanellati con anelli dell'ISPRA in materiale alloy applicati al tarso. Su tutti gli individui catturati sono rilevate di routine alcune misure biometriche: lunghezza dell'ala, misurata secondo il metodo della corda massima, con approssimazione di 0,5 mm (Svensson 1992); lunghezza della III remigante primaria con approssimazione di 0,5 mm (Berthold & Friedrich 1979); lunghezza del tarso, misurata con un calibro, con approssimazione di 0,1 mm; il peso è controllato mediante una bilancina elettronica e l’accumulo di grasso sottocutaneo visibile è stimato secondo una scala da 0 a 8 (Kaiser 1993). L'età viene determinata in base al disegno e alla colorazione delle copritrici secondarie dell'ala, osservando le differenze tra quelle interne mutate e quelle esterne non mutate (Svensson 1992); la muta delle penne del corpo è registrata usando una scala da 0 (assente) a 2 (più di 20 penne in crescita).
Viene inoltre acquisita una descrizione morfologico-strutturale dettagliata dell'ambiente circostante, sono rilevati i dati climatici, quali pressione atmosferica, umidità relativa, temperatura, copertura del cielo, piovosità, intensità e direzione del vento e viene raccolta ampia documentazione fotografica.
Lo studio si svolge dall'inizio della seconda decade di gennaio alla fine della seconda decade di marzo, arco di tempo che sicuramente comprende l'inizio della migrazione prenuziale, in modo da avere dati scientificamente corretti a complemento di quelli già disponibili per il periodo seguente; l'attività di ricerca è quindi organizzata mediante cinque/otto sessioni di cattura per ciascuna decade.
Sono coinvolte tre stazioni di cattura, una nel Lazio in provincia di Latina, una in Puglia in provincia di Lecce ed una in Campania in provincia di Salerno, operanti con le stesse modalità, in grado di verificare la presenza di picchi dovuti al passaggio migratorio ed avere un quadro chiaro dei movimenti migratori ed in particolare della distribuzione temporale. La ricerca viene effettuata per ciascuna località per un periodo di almeno tre anni ed allo stato attuale è già stata condotta dal 15 gennaio al 27 marzo nel 2011 e dall'11 gennaio all'11 marzo nel 2012 e nel 2013 in provincia di Lecce (Scebba e La Gioia 2011, 2012, 2013; Scebba et al. in press); dall'11 gennaio al 10 marzo 2012, dall'11 gennaio al 17 marzo del 2013 e dall'11 gennaio al 13 marzo del 2014 in provincia di Latina (Scebba e Soprano 2012, 2013, 2014; Scebba et al. 2014); dal 17 gennaio al 26 marzo del 2013, dal 18 gennaio al 16 marzo del 2014 e dall'11 gennaio al 15 marzo del 2015 in provincia di Salerno (Scebba e Soprano 2013, Scebba 2014, 2015).
L'analisi delle presenze nell'area, dei flussi migratori e delle condizioni degli individui catturati consente di stimare, per un periodo sufficientemente lungo, l'entità dei passaggi e della finestra temporale in cui questi avvengono.

Area di studio

Sulla base di quanto esposto la ricerca è stata organizzata mediante tre Stazioni di cattura fisse nel Lazio (in provincia di Latina), in Puglia (in provincia di Lecce) ed in Campania (in provincia di Salerno), individuate in località che per la posizione geografica e la vicinanza del mare sono regolarmente interessate da intensi movimenti migratori (come evidenziato da ricerche precedentemente svolte) e caratterizzate da un habitat idoneo per il Tordo.
In particolare è stata scelta la Zona di Addestramento Cani "Case Simini" (località Acquatina di Frigole, 40°27'N, 18°15'E), gestita dalla FidC, sul litorale adriatico della provincia di Lecce. L'area di studio ricade tra le marine di Frigole e Torre Chianca, sul litorale del Comune di Lecce. Si tratta di un'area ad alta naturalità in cui, non solo sono riscontrabili SIC ed aree naturali protette, ma l'ambiente agricolo che funge da matrice tra questi si presenta molto ben conservato con importanti elementi fissi del paesaggio (siepi, macchie, pascoli, canali) ed una buona eterogeneità ambientale data dall'alternarsi di seminativi ed oliveti.
La scelta di quest'area è stata motivata principalmente dal fatto che era stata già utilizzata in passato per studi analoghi (La Gioia 2007). Per cercare di standardizzare al massimo l'attività di cattura le reti sono state quindi poste nella macchia mediterranea che assicura una buona uniformità negli anni, in un'area preclusa all'attività venatoria e limitrofa ad un pascolo e ad un oliveto. La vegetazione è composta in prevalenza da Lentisco Pistacia lentiscus
, ma non manca la Fillirea Phillyrea latifolia, il Corbezzolo Arbutus unedo ed alcuni esemplari arbustivi ed arborei di Leccio Quercus ilex, oltre ad alcuni isolati pini d'Aleppo e cipressi; ai margini sono rinvenibili alcune specie di cisto e sugli elementi arborei ed arbustivi si arrampicano lianose come l'edera, la salsapariglia e la robbia selvatica.
Per la provincia di Latina è stata scelta la zona collinare che ricade nel comune di Fondi, localizzata all'interno del Parco Naturale dei Monti Aurunci, a 7 km dalla linea di costa del golfo di Gaeta ed a 9 km dal litorale di Sperlonga. L'area in cui sono state montate le reti è caratterizzata dalla presenza predominante della macchia mediterranea formata da Lentisco, Stracciabraghe Smilax aspera, Oleastro Olea europea, Fillirea, Ginestra odorosa Spartium junceum, Biancospino Crataegus monogyna, Prugnolo selvatico Prunus spinosa, Terebinto Pistacia terebinthus, a cui si associano il Leccio, la Roverella Quercus pubescens, l'Olmo campestre Ulmus minor, la Sughera Quercus suber, l'Alloro Laurus nobilis, oltre a cisti, eriche, edera e rovi; in alcune porzioni di territorio la macchia è sostituita dalla Disa Ampelodesmos mauritanicus, una pianta perenne che vive su terreni aridi e sabbiosi, spesso testimone del passaggio del fuoco e tipica rappresentante della prateria mediterranea.
Per la provincia di Salerno per il 2013 è stata individuata una sella all'interno del Parco Regionale dei Monti Lattari ad un'altezza di 745 mt s.l.m. posta in località "il Passo" nel territorio comunale di Tramonti. Il sito si affaccia sulla vallata che costituisce il passaggio naturale dal litorale di Maiori verso il valico di Chiunzi, collegando la costiera amalfitana con l'Agro nocerino-sarnese, un'area ricca di sorgenti e caratterizzata da boschi di castagni secolari e terrazzamenti coltivati a limoni, ulivi e viti. Il punto in cui sono state montate le reti è ai margini di un ampio castagneto da legno frammisto ad alberi di Ontano napoletano Alnus cordata
, mentre nelle aree circostanti si ritrova la tipica vegetazione mediterranea costituita da arbusti a macchia bassa come il Prugnolo selvatico, la Ginestra odorosa, il Mirto Myrtus communis, l'Agrifoglio Ilex aquifolium ed il Pungitopo Ruscus aculeatus, insieme a giovani alberi di Leccio e di Faggio, oltre a eriche, edera, felci e rovi. Per il 2014 e per il 2015 la ricerca è stata spostata nel comune di Battipaglia in località Garrezzano ad un'altezzza di 290 mt s.l.m. ai margini del Parco Regionale dei Monti Picentini. L’area è caratterizzata da suolo calcareo-argilloso ricco di acqua e presenta numerosi appezzamenti coltivati a oliveto e delimitati da bosco ceduo con ampi tratti di gariga e boscaglia. Il sito in cui sono state montate le reti si trova in un tratto di gariga con abbondante Ginestra odorosa e Rovo Rubus ulmifolius frammisti ad elementi della macchia quali Lentisco, Biancospino, Prugnolo selvatico, Oleastro, Fillirea, Rosa canina Rosa canina, Pero selvatico Pyrus communis, Alaterno Rhamnus alaternus, Ginestra dei carbonai Cytisus scoparius ed a giovani piante di Cerro Quercus cerris e Carpino nero Ostrya carpinifolia.


Obiettivo della ricerca
La ricerca, condotta in collaborazione con l'Ufficio Avifauna Migratoria della Federazione Italiana della Caccia per quanto riguarda l'attività svolta in provincia di Lecce e di Latina, e con l'ATC Salerno 1 per l'attività della stazione in provincia di Salerno, si propone di determinare con buona approssimazione la data di inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio attraverso efficaci sistemi standardizzati di monitoraggio che consentano di raccogliere i dati scientifici necessari per valutare correttamente i periodi di migrazione (distribuzione temporale) e quindi provvedere ad una razionale gestione.


Inanellatori
Il referente per la ricerca è Sergio Scebba con la collaborazione degli inanellatori Michele Soprano per il Lazio e Giuseppe La Gioia per la Puglia.

Enti committenti della ricerca

Federazione Italiana della Caccia - Ufficio Avifauna Migratoria
Via Salaria, 298/a - 00199 Roma
Tel / Fax 06 844094217 -  E-mail: fidc@fidc.it
Sito web: http://www.federcaccia.org

Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.) Salerno 1
Via Vincenzo Loria, 24 - 84132 Salerno
Tel / Fax 089 7758822 - E-mail: atcsalerno1@libero.it
Sito web: http://www.atcsalerno1.it

Bibliografia

Berthold, P. & Friedrich, W. (1979) Die Federlänge: Ein neues nützliches Flügelmass. Vogelwarte 30, 11-21.

Kaiser A. (1993) A new multi-category classification of subcutaneous fat deposits of Songbirds. J. Field Ornithol. 64: 246-255.

La Gioia G. (2007) Studio sui Turdidi di interesse venatorio. Relazione interna alla Provincia di Lecce.
La Gioia G. (2012) La migrazione del Tordo bottaccio Turdus philomelos
in Provincia di Lecce. Prima analisi. Alula XIX (1-2).
Scebba, S. (2006) Tordo bottaccio Turdus philomelos
: studio della migrazione autunnale in Campania. Ucc. d'Italia 31: 26-49.

Scebba, S. (2014) Studio per la determinazione della data d’inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Salerno. II Resoconto. Ambito Territoriale di Caccia Salerno 1: 1-17. Relazione Tecnica non pubbl.

Scebba, S. (2015) Studio per la determinazione della data d’inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Salerno. III Resoconto. Ambito Territoriale di Caccia Salerno 1: 1-19. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba, S. e La Gioia, G. (2011) Studio per la determinazione della data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio. I Resoconto. Federazione italiana della Caccia: 1-16. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba, S. e La Gioia, G. (2012) Studio per la determinazione della data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Lecce. II Resoconto. Federazione italiana della Caccia: 1-18. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba S., La Gioia G. (2013) Studio per la determinazione della data d’inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Lecce. III Resoconto. Federazione italiana della Caccia: 1-23. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba, S. e Moschetti, G. (2000) Biometria e rapporto giovani/adulti nel Tordo bottaccio Turdus philomelos
: analisi preliminare della migrazione autunnale in Campania. Ucc. d'Italia 25: 18-24.
Scebba, S. e Soprano, M. (2012) Studio per la determinazione della data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Latina. I Resoconto. Federazione italiana della Caccia: 1-17. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba, S. e Soprano, M. (2013) Studio per la determinazione della data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Latina. II Resoconto. Federazione italiana della Caccia: 1-19. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba, S. e Soprano, M. (2013) Studio per la determinazione della data d’inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Salerno. Ambito Territoriale di Caccia Salerno 1: 1-16. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba, S. e Soprano, M. (2014) Studio per la determinazione della data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in provincia di Latina. III Resoconto. Federazione italiana della Caccia: 1-18. Relazione Tecnica non pubbl.
Scebba, S., Soprano, M. & Sorrenti, M. (2014) Timing of the spring migration of the Song Thrush Turdus philomelos through southern Italy. Ring 36: 23-31.
Scebba, S., La Gioia, G. e Sorrenti, M. (2015) Indagine sulla data d’inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio Turdus philomelos in Puglia. Uccelli d’Italia 40, in press.
Svensson, L. (1992) Identification guide to European passerines.
Stockholm.


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