La ricerca in provincia di Lecce - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

Vai ai contenuti

Menu principale:

La ricerca in provincia di Lecce

Ricerche in atto > Migrazione primaverile Tordo

Indagine sulla data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio Turdus philomelos in Puglia


Sergio Scebba, Giuseppe La Gioia e Michele Sorrenti


estratto da: Gli Uccelli d'Italia XL (4): 5-15 (2015)


L’attività di monitoraggio e cattura standardizzata è stata condotta dal 15 gennaio al 27 marzo nel 2011 e dall’11 gennaio all’11 marzo nel 2012 e nel 2013. Il monitoraggio è stato effettuato utilizzando un transetto di reti verticali di tipo mist-nets a quattro sacche alte 3 mt, con maglia da 28 mm, in numero e dimensioni costanti, per uno sviluppo complessivo di 126 metri, montate sempre secondo la stessa disposizione ed orientamento; a queste, dal 27 febbraio e solo nel 2011, sono stati aggiunti altri 21 m di rete. Per tutto il periodo di ricerca lo sforzo di cattura si è articolato in circa otto/dieci sessioni per decade ed in totale sono state effettuate 56 sessioni di cattura nel 2011, 52 nel 2013 e 45 nel 2014. Le reti sono state poste all’interno della macchia mediterranea o lungo il suo perimetro e le catture sono state effettuate da tre ore prima del tramonto fino a buio e dall’alba fino a quattro ore dopo. La ricerca è stata effettuata in località Acquatina di Frigole (40°27’N, 18°15’E) sul litorale orientale della provincia di Lecce. Nel corso della ricerca dal 2011 al 2013 sono stati inanellati in totale 83 tordi (21 nel 2011, 40 nel 2012 e 22 nel 2013), mentre non è avvenuta nessuna ricattura di esemplari già inanellati. L’andamento percentuale delle catture effettuate per periodi standardizzati di dieci giorni (decadi) è mostrato per i tre anni di studio nella figura 1.



Figura 1. Andamento delle catture (%) per decade e per anno nel periodo 11 gennaio/31 marzo.


Nel 2011 non è stato inanellato nessun soggetto dall’inizio dell’attività di cattura fino alla terza decade di febbraio; i primi inanellamenti si sono avuti soltanto dalla prima decade di marzo con un andamento crescente e con i valori più elevati raggiunti nella terza decade in cui l’attività di cattura è terminata. Nel 2012 le prime catture sono avvenute a partire dalla seconda decade di gennaio e, dopo un’assenza riscontrata nella prima decade di febbraio, sono riprese in quella successiva con un andamento crescente, così come è stato descritto per l’anno precedente. Anche nel 2013 l’attività di cattura è iniziata nella seconda decade di gennaio ma con un’elevata percentuale di inanellati (33,3%) concentrata nella terza decade; occorre però considerare che in questo periodo è stato registrato un forte calo delle temperature in tutto il meridione che potrebbe aver determinato intensi movimenti erratici per la scarsa disponibilità di cibo; successivamente, nelle tre decadi di febbraio le percentuali di cattura sono ridotte per poi incrementare nella prima decade di marzo con il passaggio di soggetti in migrazione. Va precisato che negli ultimi due anni l’attività di cattura si è conclusa nella seconda decade di marzo.

L’andamento delle catture, cumulate per gli stessi periodi di attività effettuati nei tre anni di indagine, è mostrato nella figura 2.



L’andamento delle catture per decadi, ottenuto riunendo insieme i dati dei tre anni, evidenzia un ridotto numero nella prima decade di febbraio e un significativo incremento nella prima di marzo, facendo ipotizzare che il flusso migratorio possa continuare anche dopo il termine del periodo di studio. Ciò viene confermato anche dalle tendenze delle catture effettuate nel 2011 e, soprattutto, da quelle avvenute nel 2012 (Figura 1).







Figura 2.
Andamento delle catture (%) per decadi nel periodo 11 gennaio/10 marzo, 2011 - 2013.




Nella figura 3 è riportato l’andamento del peso medio calcolato per decade nel periodo che va dall’11 gennaio al 31 marzo; per ogni decade è indicato il numero totale di individui esaminati. Il grafico mostra il valore più basso nella seconda decade di gennaio, mentre dalla decade successiva si osserva un incremento delle medie con quella più alta ottenuta nella seconda di marzo; questo andamento si è ripetuto abbastanza fedelmente in tutti e tre gli anni di studio.




Figura 3. Andamento delle medie del peso nel periodo 11 gennaio-31 marzo.

                                                                                                                         Dati degli anni 2011-2013 riuniti insieme.


Poiché l’aumento del peso è correlato con l’accumulo di grasso, nella figura 4 è riportato l’andamento delle percentuali di soggetti con un punteggio di grasso sottocutaneo uguale o superiore a 3 calcolate nelle diverse decadi del periodo che va dall’11 gennaio al 31 marzo; per ogni decade è indicato il numero totale di individui esaminati.

Dal grafico si evidenzia che nella seconda decade di gennaio e nella prima di febbraio non sono stati catturati esemplari grassi, qualche soggetto grasso è stato osservato nella terza decade di gennaio, mentre un deciso incremento si registra dalla seconda decade di febbraio raggiungendo il valore più alto nella seconda di marzo (70%). Se poi si esamina l’accumulo di grasso degli individui dell’intero campione risulta che il 62,7% degli esemplari inanellati presenta riserve di grasso molto ridotte o addirittura assenti (classi 0-2), mentre il restante 37,3% , concentrato tra la terza decade di febbraio e la terza di marzo (87%), mostra un punteggio di grasso uguale o superiore a 3 (classi 3 e 4) e quindi possiede energie sufficienti per intraprendere la migrazione.


   Figura 4. Percentuali degli individui con punteggio di grasso sottocutaneo
               uguale o superiore a 3 nel periodo 11 gennaio–31 marzo.
                           Dati degli anni 2011-2013 riuniti insieme.


L’analisi dell’andamento delle catture effettuate nel corso di questa indagine triennale ha fatto registrare da un anno all’altro oscillazioni anche marcate nel numero degli uccelli che occupano l’area, dovute probabilmente a fenomeni di erratismo in relazione alle disponibilità alimentari ed alle condizioni meteorologiche. Nel 2011 le prime catture sono state registrate soltanto ad inizio marzo, al contrario di quanto avvenuto nei due anni successivi in cui sono state effettuate già dalle prime giornate di attività; nel 2013 l’andamento delle catture è stato abbastanza regolare, mentre nel 2012 non sono stati registrati inanellamenti in un ampia finestra temporale che comprende le pentadi 6, 7 ed 8 (26 gennaio – 9 febbraio) nonostante il numero complessivo delle catture sia stato più elevato rispetto agli altri due anni, in accordo con le osservazioni dirette effettuate in vari distretti della provincia di Lecce. A ciò va aggiunto che nel 2012 il rapporto tra le classi di età è risultato decisamente a favore dei giovani (age-ratio
90:10), al contrario di quanto osservato negli altri due anni, suggerendo un elevato successo riproduttivo nella stagione precedente e, di conseguenza, una maggiore dimensione della popolazione. Nel 2011 e nel 2013 è stata accertata una age-ratio sbilanciata a favore degli adulti (rispettivamente 60:40 e 58:42) che potrebbe essere dipesa da un transito ritardato rispetto al 2012 producendo un maggior numero di catture di adulti che, nell’area di studio, transitano mediamente prima dei giovani (La Gioia 2012). Gli esemplari catturati nel 2011 e nel 2013, pochi ma principalmente adulti, potrebbero rappresentare solo il primo contingente di un flusso più numeroso non ancora in transito nel periodo in esame. Una spiegazione per il passaggio ritardato del 2011 può venire dall’analisi delle condizioni meteo registrate tra metà febbraio ed inizio marzo che sono state insolitamente poco favorevoli agli spostamenti migratori, con piogge, temporali frequenti ed intensi e venti spesso molto forti che potrebbero aver frenato o deviato il flusso migratorio. Un’analoga situazione potrebbe essersi verificata anche nel 2013 in quanto, nonostante nell’area di studio non si siano verificate condizioni meteorologiche particolarmente avverse, gran parte dell’Italia e tutto il resto d’Europa sono state invece interessate da metà gennaio fino a metà marzo da forti perturbazioni, temperature molto rigide ed abbondanti nevicate.
È possibile ipotizzare che le catture effettuate nelle pentadi 3-5 (11-25 gennaio) del 2012 interessino esemplari svernanti nell’area e non individui in migrazione, sia perché si tratta solo di soggetti giovani, che dovrebbero passare dopo gli adulti, sia perché l’assenza di inanellamenti nelle successive tre pentadi mal si accorda con un transito differenziato di classi di età, di sesso o di diverse popolazioni che sempre presentano una certa sovrapposizione. La presenza di esemplari con peso e punteggio di grasso sottocutaneo bassi conforterebbe tale ipotesi. Anche nel 2013 non vi sono state catture nel periodo compreso tra il 18 ed il 28 gennaio e solo nei due giorni successivi sono stati inanellati diversi tordi, soprattutto adulti, il che potrebbe far pensare a movimenti erratici dovuti alla ricerca di nuove fonti alimentari o forse anche ad un primo avvio della migrazione prenuziale. Quest’ultima indicazione sarebbe confermata dall’aumento di peso e dalla percentuale di esemplari grassi riscontrata, condizione necessaria per intraprendere spostamenti migratori (Bairlein & Gwinner 1994, Berthold 1996).
L’analisi del peso medio e del grasso degli individui esaminati nel corso di questa ricerca ha evidenziato che solo dalla fine di febbraio gli uccelli hanno presentato aumenti significativi, dovuti all’accumulo di grasso necessario per affrontare la migrazione. In accordo con questo dato l’analisi relativa al grasso accumulato indica che gli uccelli con elevati depositi di grasso (classi 3 e 4), che possiedono quindi energie sufficienti per intraprendere la migrazione, rappresentano solo il 37,3% del campione esaminato e sono concentrati tra la terza decade di febbraio e la terza di marzo, mentre il restante 62,7% mostra riserve di grasso molto ridotte o addirittura assenti (classi 0-2).
Gli studi condotti in Francia (IMPCF 2001, Roux et Boutin 2003, Ricci 2004) hanno rilevato per le regioni meridionali e per la Corsica, aree geograficamente vicine all’Italia, la terza decade di febbraio come data di inizio della migrazione pre-nuziale. Anche recenti ricerche effettuate in Calabria nelle stagioni di migrazione pre-nuziale 2012 e 2013 (Muscianese et al.
2012, 2013) e nel Lazio nel periodo 2012-2014 (Scebba et al. 2014) hanno indicato che i movimenti migratori del Tordo bottaccio diventano intensi a partire dalla metà del mese di febbraio con possibili eccezioni negli ultimi giorni di gennaio. Anche De Vita & Biondi (2014), utilizzando nel Lazio una metodica diversa dall’inanellamento basata su punti di osservazione, fanno coincidere l’inizio dei movimenti migratori pre-nuziali con il mese di febbraio.
In conclusione, da quanto emerso in questi tre anni di studio, il periodo migratorio primaverile dei tordi bottacci in provincia di Lecce non sembra aver mai preso avvio prima della pentade 6 (26-30 gennaio) e quindi al termine della terza decade del mese, sebbene tale affermazione vada confermata con ulteriori indagini in grado di evidenziare ulteriormente le variabilità interannuali.

Bibliografia

Bairlein F., Gwinner E. 1994. Nutritional mechanisms and temporal control of migratory energy accumulation in birds. Annual Review of Nutrition 14: 187–215.
Berthold P. 1996. Control of bird migration.
Chapman & Hall, London.
De Vita S., Biondi M. 2014. Il Tordo bottaccio Turdus philomelos
a Castel Fusano (RNSLR, Roma): status e fenologia. Uccelli d’Italia 39: 51-57.
IMPCF 2001. Turdidés (Turdus sp
): merle noir et grives: musicienne-mauvis-litorne et draine - Résultats récents (1999-2001) Chronologie de la migration de retour. Document interne p. 5-10.
La Gioia G. 2012. La migrazione del Tordo bottaccio Turdus philomelos
in provincia di Lecce. Prima analisi. Alula 19 (1-2): 1-11.
Muscianese E., Sgrò P., Martino G., Grasso E. 2012. Progetto Turdidi in Calabria. Studio della migrazione primaverile precoce attraverso la realizzazione di una rete di stazioni di inanellamento. Relazione Tecnica non pubbl., pp. 89.
Muscianese E., Sgrò P., Martino G., Grasso E. 2013. Progetto Turdidi in Calabria. Studio della migrazione primaverile precoce attraverso la realizzazione di una rete di stazioni di inanellamento. Anno II. Relazione Tecnica non pubbl., pp. 56.
Ricci J.C. 2004. Migration de retour des turdidés, du pigeon ramier et de l’alouette des champs en Corse-Provence Alpes Cotes d’Azur- Languedoc Roussillon (2002-2004). Résultats postérieurs aux publications citées dans le rapport scientifique n°2 (février 2004) de l’Observatoire national de la faune sauvage et de ses habitats.
Rapport non publié, IMPCF (10pages).
Roux D., Boutin J.M. 2003. Phénologie de la migration prénuptiale de la Grive musicienne, de la Grive mauvis et du Merle noir. Alauda
71 (4): 447-458.
Scebba S., Soprano M., Sorrenti M. 2014. Timing of the spring migration of the Song Thrush Turdus philomelos
through southern Italy. Ring 36: 23-31.

Torna ai contenuti | Torna al menu