Il progetto - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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Il progetto

Ricerche concluse > Ali Turdidi e Beccacce ATC CE

Monitoraggio Turdidi e Beccacce abbattuti in provincia di Caserta durante la migrazione autunnale e lo svernamento: studio della dinamica di popolazione attraverso il carniere dei cacciatori nelle stagioni venatorie 2003-2004, 2004-2005, 2005-2006


Sergio Scebba


PREMESSA

Gli uccelli abbattuti dai cacciatori possono essere considerati un campione rappresentativo della popolazione dalla quale sono stati prelevati; di conseguenza è possibile estrapolare i risultati ottenuti dall'esame dei carnieri all'intera popolazione interessata. Purtroppo non esistono in Italia informazioni sul prelievo venatorio dei Turdidi e delle Beccacce, nonostante costituiscano una parte importante del carniere dei cacciatori; pochissimi sono i dati disponibili sulla composizione in classi d'età (rapporto giovani/adulti) delle popolazioni nel periodo post-riproduttivo, durante la migrazione autunnale e nel successivo svernamento.
Gli unici dati relativi al rapporto giovani/adulti, indice di fondamentale importanza per il prelievo venatorio, sono stati raccolti per lo più in Italia settentrionale dove, dal 1984, l'Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell'Ambiente Naturale (ANUU) conduce un'indagine su Tordo bottaccio e Tordo sassello basata sull'esame delle ali degli uccelli abbattuti; ogni anno, attraverso schede compilate dai cacciatori ed in cui viene riportata l'età degli uccelli abbattuti (determinata in base al disegno ed alla colorazione dell'ala), viene calcolato il rapporto giovani/adulti. L'unico monitoraggio di questo tipo svolto in Italia meridionale è stato effettuato agli inizi degli anni '90 (Scebba e Moschetti 1991). Attraverso la collaborazione di alcuni gruppi di cacciatori, furono direttamente esaminate circa 2000 ali di Tordi bottacci abbattuti soprattutto nelle province di Salerno, Potenza e Matera, nonché un campione di ali di individui presi in Tunisia a metà Febbraio e, attraverso la collaborazione dell'Associazione dei Cacciatori maltesi, un campione di ali raccolte a Malta durante la migrazione autunnale. L'analisi di questi dati consentì di accertare che le fasi iniziali della migrazione autunnale erano probabilmente sostenute dai giovani dell'anno, cui seguivano gli adulti; il rapporto giovani/adulti, calcolato per il Sud-Italia nelle stagioni 1990-91 e 1991-92, fu di 0.96/1 ed 1.34/1.
Le variazioni interannuali di tale rapporto rispecchiano eventuali variazioni nel successo riproduttivo delle varie specie, per cui risulta particolarmente utile avviare dei programmi tesi a conoscere l'impatto della caccia. In tal modo è possibile ottenere informazioni precise e dettagliate sulla dinamica delle popolazioni che attraversano le nostre regioni per poter procedere ad una loro gestione razionale in termini quantitativi e qualitativi.
Tra le varie indagini che è possibile intraprendere, il monitoraggio dei Turdidi e delle Beccacce attraverso il carniere dei cacciatori rappresenta una metodica con costi relativamente elevati, sia per le spese di organizzazione che per l'esame del materiale ottenuto. Essa però consente di raccogliere una notevole quantità di dati, particolarmente validi sia sul piano numerico che qualitativo; inoltre rappresenta la metodologia più raccomandata dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica per le specie migratrici sottoposte a prelievo venatorio. Questo tipo d'indagine, se intelligentemente condotta, può anche servire da spunto per migliorare la preparazione tecnica dell'ambiente venatorio attraverso una serie di riunioni con presentazione di materiale illustrativo, stimolando una maggiore partecipazione alla gestione dell'avifauna, più consona alle attuali esigenze.
La collaborazione dei cacciatori risulta indispensabile per l'attuazione di questa ricerca (Scebba e Moschetti, 1991); è solo attraverso il loro impegno che è possibile raccogliere un numero di ali sufficiente all'analisi scientifica, secondo tempi e modalità stabilite.
Va sottolineato che il Gruppo Inanellamento Limicoli già da diversi anni conduce ricerche sulla migrazione del Tordo bottaccio in Campania ed in particolare nella provincia di Caserta ed alcune importanti analisi dei dati fin'ora raccolti sui Turdidi sono già state pubblicate su riviste nazionali ed internazionali (Scebba 1986a, Scebba 1987a, 1987b, 1987c, Scebba 1988, Scebba & Boutet 1990, Scebba e Moschetti 2000).

SCOPI DELLA RICERCA

Attraverso l'esame del carniere dei cacciatori durante la migrazione autunnale e lo svernamento, ci si propone di effettuare per Tordo bottaccio Turdus philomelos, Tordo sassello Turdus iliacus , Merlo Turdus merula e Beccaccia Scolopax rusticola il mappaggio delle rotte e delle aree di svernamento (distribuzione geografica) e di valutare i periodi di migrazione (distribuzione temporale) durante la stagione venatoria, stabilire eventuali differenze nei tempi di migrazione delle classi d'età e, dove possibile, dei sessi; sarà inoltre possibile conoscere la composizione in classi d'età del carniere e quindi della popolazione stessa, nonchè la composizione percentuale per specie del carniere, stabilire eventuali tendenze delle popolazioni indagate attraverso la valutazione del successo riproduttivo nel corso degli anni. Dallo studio della sagoma alare sarà ancora possibile valutare l'origine delle popolazioni e le differenze tra i vari gruppi; questo tipo di analisi verrà effettuata mediante rilevamento di misure biometriche (formula alare, lunghezza alare e lunghezza della III remigante) e attraverso l'esame della superficie alare.


PERIODO DI STUDIO ED ARTICOLAZIONE DELLA RICERCA

La ricerca viene effettuata dal 1 Ottobre al 31 Gennaio per le stagioni venatorie 2003-2004, 2004-2005, 2005-2006 e vedrà coinvolte almeno 6 sezioni locali di cacciatori della provincia di Caserta, individuate in modo da mappare omogeneamente l'intero territorio provinciale; in particolare si prevede di coinvolgere tre sezioni ubicate in comuni della Piana del Volturno e tre ubicate nell'entroterra. Per ciascuna sezione si richiede la partecipazione al progetto di almeno 5 cacciatori. Naturalmente un maggior numero di partecipanti, anche se non collegati alle varie sezioni, contribuirà ad aumentare il numero dei dati che verranno successivamente elaborati e quindi servirà ad accrescere la validità del progetto.
Prima dell'inizio della stagione venatoria verranno organizzate delle riunioni  con presentazione di materiale illustrativo e proiezione di diapositive, in modo da pubblicizzare l'iniziativa e migliorare la preparazione tecnica dei partecipanti alla ricerca. Al termine della ricerca i risultati verranno raccolti in un'unica pubblicazione; inoltre, alla fine di ogni stagione venatoria, verrà consegnata una relazione riassuntiva dell'attività espletata da pubblicarsi su riviste del settore o da inviare ad Enti, Osservatori ornitologici ed organizzazioni naturalistiche.


METODOLOGIE
  

Ogni partecipante alla ricerca dovrà conservare dopo ogni uscita solo l'ala sinistra dei Turdidi e delle Beccacce abbattute (tagliandola con una forbice il più possibile vicino al corpo in modo che l'intera ala sia disponibile per l'esame), utilizzando una busta per ciascuna uscita; su ogni busta, che recherà gli estremi dell'Ente commissionario della ricerca, sarà riportata con la massima precisione la data di uscita e la località (è sufficiente il comune in cui ricade la località di caccia). Le buste saranno consegnate ad un responsabile di sezione il quale provvederà a consegnarle ai ricercatori.
L'età dei Turdidi è determinata in base al disegno e alla colorazione delle copritrici secondarie dell'ala, osservando le differenze tra quelle interne mutate e quelle esterne non mutate (Svensson 1992).
L'età delle Beccacce viene stabilita in base al metodo di riconoscimento delle classi di età messo a punto da Clausager (1973), che consiste in due riconoscimenti principali:
a)   grado di abrasione delle punte delle prime tre remiganti primarie esterne: negli individui adulti i margini si presentano molto netti mentre nei giovani sono frastagliati. Questa differenza (in genere facilmente rilevabile ad occhio nudo, specialmente se le penne vengono poste a contrasto con una superficie nera) è dovuta al fatto che mentre gli adulti compiono una muta completa prima di iniziare la migrazione autunnale, i giovani non mutano le remiganti primarie durante la prima estate; quindi, nel periodo ottobre-gennaio, gli adulti hanno le remiganti primarie che sono state usate solo per un periodo variabile da 1 a 4 mesi, mentre i giovani le hanno già usate per circa 3-8 mesi per cui appaiono consunte. Questo criterio è valido dal termine della stagione riproduttiva fino alla muta delle remiganti nell'estate successiva.
b)   colore ed ampiezza della barra terminale presente sulle copritrici primarie: negli adulti è più chiara (quasi bianca) rispetto alle altre macchie delle penne ed ha una minore ampiezza (circa 1 mm contro i 2-3 mm dei giovani).
Su tutte le ali recuperate vengono rilevate alcune misure biometriche: lunghezza dell'ala, misurata secondo il metodo della corda massima, con approssimazione di 0,5 mm (Svensson 1992); lunghezza della III remigante primaria con approssimazione di 0,5 mm (Berthold & Friedrich 1979); formula alare. Viene inoltre calcolata la superficie alare, utilizzando un programma applicabile per un personal computer.


ENTE COMMITTENTE DELLA RICERCA

Comitato di Gestione Ambito Territoriale di Caccia della Provincia di Caserta
C/so Trieste 14, palazzo Fimiani, 81100 CASERTA
Tel.0823.247615     E-mail: atcprovinciacaserta@virgilio.it

BIBLIOGRAFIA

Berthold, P. & Friedrich, W. (1979) Die Federlänge: Ein neues nützliches Flügelmass. Vogelwarte
30, 11-21.
Clausager, I. (1973) Age and sex determination of the Woodcock (Scolopax rusticola
). Danish Review Game Biology 8 (1): 1-18.
Scebba, S. (1986a) Migration and wintering of the Blackbird (Turdus merula) and the Song Thrush (Turdus philomelos
) in Italy: an analysis of recaptures. Proc. 2nd Scientific Meeting of Hungarian Ornith. Soc., Szeged, Hungary: 47-54.
Scebba, S. (1987a) I Tordi in Italia. Migrazione e svernamento in Italia di specie appartenenti al genere Turdus: sintesi ed analisi delle riprese.
Ed. Olimpia, Firenze.
Scebba, S. (1987b) Migration et hivernage du Merle noir (Turdus merula
) et de la Grive musicienne (Turdus philomelos) en Italie: synthèse et analyse des reprises. Actes Seminaire Avifaune Migratrice Terrestre, Bordeaux (in press).
Scebba, S. (1987c) Migration et hivernage de la Grive mauvis (Turdus iliacus) et de la Grive litorne (Turdus pilaris) en Italie: synthèse et analyse des reprises. Actes Seminaire Avifaune Migratrice Terrestre, Bordeaux (in press).
Scebba, S. (1988) Migration et hivernage du merle noir (Turdus merula), de la grive musicienne (Turdus philomelos), de la grive mauvis (Turdus iliacus) et de la grive litorne (Turdus pilaris) en Italie et en Corse: synthèse et analyse des reprises. Bull.Mens.ONC n°127: 15-21.
Scebba, S. & Boutet, C. (1990) Research on large Turdidae
: the importance of an international working group. Proc. Thrushes Seminar, Paris. In: Newsletter of the Working Group on Migratory Birds of the Western Palearctic Region, C.I.C., 7: 57-58.
Scebba, S e Moschetti, G. (1991) Importanza della raccolta delle ali per l'elaborazione di dati biometrici. Atti VI Conv. ital. Ornit.
, Torino (1994): 393.
Scebba, S. e Moschetti, G. (2000) Biometria e rapporto giovani/adulti nel Tordo bottaccio Turdus philomelos
: analisi preliminare della migrazione autunnale in Campania. Ucc. d'Italia 25: 18-24.
Svensson, L. (1992) Identification guide to European passerines
. Stockholm.


 
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