La ricerca nell'ATC SA1: III anno - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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La ricerca nell'ATC SA1: III anno

Ricerche in atto > Migrazione primaverile Tordo


      Terzo anno di monitoraggio della migrazione prenuziale del Tordo nell’ATC Salerno 1


Nel 2015 la ricerca è proseguita nello stesso sito e nello stesso periodo dell’anno precedente ed è stata condotta con la stessa metodologia, effettuando 57 sessioni di cattura, dalla seconda decade di gennaio alla seconda di marzo. Anche in questo terzo anno il Tordo bottaccio è entrato tra le specie dominanti presenti nella comunità ornitica dell’area, pur non risultando la più abbondante, con un numero di inanellati (40) leggermente inferiore rispetto allo scorso anno (44) nonostante uno sforzo di cattura costante per ciascuna decade. Ciò può essere stato determinato dalle condizioni meteorologiche, risultate sfavorevoli per gran parte del periodo di studio: su 57 sessioni di cattura ben 22 sono state caratterizzate da pioggia e tra la terza decade di gennaio e la seconda di febbraio le temperature sono risultate piuttosto basse, spesso con abbondanti nevicate anche a quote basse sulle alture circostanti.

Punti di cattura: rosso per il 2013, verde per il 2014 ed il 2015


In particolare la temperatura media calcolata durante i giorni di attività è stata di 8,7° in gennaio, di 7,6° in febbraio e di 9,2° in marzo. Un ruolo importante può anche essere stato sostenuto dalla ridotta fruttificazione degli uliveti nell’autunno precedente, con una produzione quantificata da agricoltori locali nel 50% in meno rispetto al 2013, che non ha favorito la presenza degli uccelli nell’area.
Le catture, anche se scarse, sono rimaste costanti dalla seconda decade di gennaio, quando è iniziata l’attività, fino alla terza di febbraio durante la quale sono stati inanellati solo due uccelli, senza presentare picchi dovuti all’arrivo di uccelli in migrazione e tre dei 17 individui marcati in questo periodo sono rimasti nell’area essendo stati ricatturati dopo 13, 14 e 22 giorni, rispettivamente, con un incremento di peso di 2,7g, 3,1g e 3,6g. Soltanto nella prima e nella seconda decade di marzo si è registrato un netto incremento delle catture, supportato anche dall’osservazione di un discreto numero di soggetti sia in volo che in pastura. La percentuale delle catture ottenuta nel mese di febbraio è stata del 22,5% mentre nel mese di marzo è arrivata al 57,5%.
I dati relativi ai pesi medi calcolati per decade, seppur riferiti ad un modesto numero di catture, mostrano un incremento a partire dalla prima decade di febbraio con i valori più alti registrati nel mese di marzo, secondo un andamento che si riscontra anche nell’accumulo di grasso sottocutaneo, rilevato visivamente su tutto il campione. Questo incremento va ascritto all’elevata percentuale (70%) di soggetti inclusi nelle classi di grasso 3 e 4 che presentavano elevati depositi di grasso sottocutaneo all’addome ed alla furcula; diversamente, nei due mesi precedenti solo il 23% degli uccelli catturati è stato incluso nella classe di grasso 3, mentre la restante percentuale è andata distribuita tra le classi 0, 1 e 2, confortando l’ipotesi che si tratti di uccelli svernanti nell’area.

Per quanto riguarda la composizione in classi di età, il campione raccolto è risultato composto da 25 giovani, nati cioè nella primavera 2014, e da 15 adulti, nati cioè prima dell’anno 2014; ne consegue un rapporto giovani/adulti di 1,7/1 con una percentuale di giovani pari al 62,5%, valori di poco inferiori rispetto a quelli rilevati nel 2014 (1,9/1 e 65,9%) e nel 2013 (2/1 e 66,7%), ma leggermente superiori rispetto a quelli ottenuti nel periodo gennaio-marzo 2012-2014 in provincia di Latina (1,5/1 con il 60,1% di giovani) (Archivio GIL). Decisamente più elevato risulta invece il rapporto giovani/adulti riportato per la provincia di Caserta (Scebba 2006) per il periodo autunnale degli anni 2003-2005 (5/1 con l’83,4% di giovani).
Le informazioni raccolte nei tre anni della ricerca, presentate al XVIII Convegno Italiano di Ornitologia (Caramanico Terme, Pescara, 17-20 settembre 2015), consentono di avere un quadro abbastanza chiaro sull’andamento temporale dei movimenti migratori prenuziali del Tordo bottaccio in provincia di Salerno, che non sono mai iniziati prima della seconda/terza decade di febbraio, come è emerso anche da analoghe ricerche condotte in provincia di Latina (Scebba et al. 2014) e di Lecce (Scebba et al. 2015).
L’importanza rivestita da questo tipo di ricerca è stata compresa anche dall’ISPRA che a partire da quest’anno ha lanciato tra gli inanellatori italiani il progetto “L’inanellamento quale contributo alle problematiche di prelievo venatorio sostenibile degli uccelli in Italia: progetto grossi Turdidi”, il cui scopo è quello di migliorare ulteriormente le conoscenze relative al Tordo bottaccio ed al Merlo con particolare riferimento alla fenologia della migrazione, all’ecologia dello svernamento ed alla demografia ed in cui è entrato a pieno titolo anche lo studio attuale.









Seconda e terza decade di febbraio:
neve sui monti Picentini












BIBLIOGRAFIA

Scebba S. (2006) Tordo bottaccio Turdus philomelos
: studio della migrazione autunnale in Campania. Uccelli d’Italia 31: 26-49.
Scebba S. (2015) Tordo bottaccio: indagine sulla data d’inizio della migrazione prenuziale in Campania. Atti XVIII Conv. ital. Ornit., Caramanico Terme (Pescara), 17-20 settembre 2015.
Scebba S., La Gioia G. e Sorrenti M. (2015) Indagine sulla data d’inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio Turdus philomelos in Puglia. Uccelli d’Italia 40: 5-15.
Scebba S., Soprano M., Sorrenti M. (2014) Timing of the spring migration of the Song Thrush Turdus philomelos
through southern Italy. Ring 36: 23-31.





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