La ricerca nell'ATC SA1 - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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La ricerca nell'ATC SA1

Ricerche in atto > Migrazione primaverile Tordo


        L’ATC Salerno 1 promuove un progetto di ricerca sulla migrazione del Tordo: primo anno di studio

Un’importante applicazione degli studi sulle migrazioni riguarda le specie di interesse venatorio per le quali i piani di prelievo devono basarsi su una corretta conoscenza dei tempi e delle rotte di spostamento delle diverse popolazioni, in modo da indirizzare l’attività gestionale nei periodi e nei siti più appropriati rispettando gli obblighi stabiliti dalla Direttiva comunitaria 2009/147/CE e dal “Key concepts document on period of reproduction and prenuptial migration of huntable bird species in the EU” del Comitato Ornis. In particolare, tra le diverse norme della Direttiva, il paragrafo 4 dell’articolo 7 stabilisce una serie di principi fondamentali per la definizione dei periodi di caccia e, soprattutto, afferma che le specie migratrici non possono essere cacciate durante il ritorno al luogo di nidificazione. Per chiarire questo punto nel documento relativo ai “concetti fondamentali” si fa riferimento ad unità temporale di dieci giorni (decadi) e si afferma che la sovrapposizione di una sola decade tra la stagione della caccia e il periodo della migrazione prenuziale va considerata una sovrapposizione “teorica”, mentre dalla decade successiva la sovrapposizione diventa “reale”. Di conseguenza, ai fini della fissazione della data di chiusura della caccia, è ammesso un certo margine di flessibilità nel determinare l’inizio della migrazione prenuziale che consenta di escludere eventuali movimenti estremi o anomali. È dunque evidente che per la fissazione del calendario venatorio occorre stabilire con precisione quale sia la data d’inizio della migrazione primaverile basandosi su dati scientifici e tecnici.
Il Tordo bottaccio è una specie sottoposta ad una forte pressione venatoria e in Italia è stimato in modo molto approssimativo un abbattimento di 4-6 milioni di capi ogni anno. Nel “Key Concepts document”, ufficialmente adottato dalla Commissione Europea nel 2001, l’inizio della migrazione prenuziale è fissato nella seconda decade di gennaio, termine oltre il quale il prelievo venatorio non è più ammesso. Ciò è stato stabilito sulla base delle informazioni trasmesse dall’ISPRA alla Commissione ma va precisato che il periodo indicato non risulta in linea con i dati rilevati negli altri Paesi mediterranei, molti dei quali compatibili a livello di latitudine con la posizione geografica italiana. Inoltre il “calendario” stilato dall’ISPRA si basa sull’analisi delle ricatture di uccelli inanellati e sull’attività di inanellamento, ma questi dati sono da ritenersi poco attendibili in quanto raccolti in modo non standardizzato e quindi non in grado di portare a conclusioni scientificamente ineccepibili. Risulta dunque evidente la necessità di raccogliere dati il più possibile vicini alla realtà mediante un progetto di ricerca che, utilizzando una metodologia standardizzata, sia in grado di monitorare la migrazione prenuziale e di individuarne con buona approssimazione la data d’inizio, come richiesto dalla Commissione Europea, atteso che questa non può essere immutabile nel tempo ma soggetta a variazioni derivanti da situazioni meteorologiche ed ambientali che annualmente si riscontrano nel nostro paese.
L’Ambito Territoriale di Caccia Salerno 1, grazie all’interessamento del Presidente della Federcaccia di Salerno, ha invitato i ricercatori del Gruppo Inanellamento Limicoli ad estendere per il 2013 anche al salernitano lo studio triennale che dal 2011 sta conducendo su questa specie nelle province di Lecce e di Latina per conto dell’Ufficio Avifauna Migratoria della Federazione italiana della Caccia.
Individuare un sito idoneo per impiantare una stazione d’inanellamento non è semplice in quanto sono necessarie una serie di condizioni: deve essere agevolmente raggiungibile, è indispensabile che la vegetazione circostante non sia troppo fitta o troppo alta, occorre ottenere le autorizzazioni necessarie per accedere all'area, poter lasciare l’impianto di reti chiuso senza che sparisca ed infine è opportuno che l’area sia anche interessata da un buon passaggio di tordi in migrazione prenuziale.
E'
stata pertanto individuata una sella all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari nel comune di Tramonti ad un'altezza di 751 mt s.l.m. che, per la sua posizione geografica e per la vicinanza del mare, è interessata da intensi movimenti migratori sia postriproduttivi che prenuziali. Il sito si affaccia infatti sulla vallata che costituisce un passaggio naturale dal litorale di Maiori verso il valico di Chiunzi, collegando la costiera amalfitana con l'Agro nocerino-sarnese, un'area ricca di sorgenti e caratterizzata da boschi di castagni secolari e terrazzamenti coltivati a limoni, ulivi e viti. Il punto in cui sono state montate le reti è ai margini di un ampio castagneto da legno frammisto ad alberi di ontano napoletano, mentre nelle aree circostanti si ritrova la tipica vegetazione mediterranea costituita da arbusti a macchia bassa, come il prugnolo selvatico, la ginestra odorosa, il mirto, l'agrifoglio, insieme a giovani alberi di leccio e di faggio, oltre ad eriche, edera, felci e rovi. Lo studio, iniziato nella seconda decade di gennaio e terminato nella terza di marzo, è stato condotto con una metodologia standardizzata basata su un’attività di cattura ed inanellamento effettuata mediante un impianto di reti verticali tipo mist-nets di dimensioni costanti, collocate secondo un orientamento fisso e con uno sforzo di cattura costante articolato in dieci sessioni per decade, di cui cinque nel pomeriggio/tramonto e cinque dall’alba fino a mattina inoltrata, perlopiù ripartite secondo lo schema “tramonto ed alba successiva”.
L’esame dei dati raccolti in questo primo anno di studio sembrerebbe confermare la tesi secondo cui, almeno fino alla prima decade di febbraio, non vi sia alcun movimento migratorio di tordi bottacci, fatto salvo qualche spostamento erratico, sebbene ciò vada avvalorato da ulteriori indagini che consentino di valutare anche le variabilità interannuali.

Va infatti sottolineato che le pessime condizioni meteorologiche con forti perturbazioni, temperature rigide ed abbondanti nevicate anche sui rilievi più bassi che hanno interessato sia l’Italia che tutto il resto dell’Europa da metà gennaio fino a metà marzo, unitamente all’arrivo nella seconda decade di febbraio di un immenso ammasso di aria gelida dalla Russia chiamato "orso siberiano", non hanno certo favorito l’avvio della migrazione ma, piuttosto, possono aver determinato solo dei movimenti erratici dovuti alla scarsa disponibilità di cibo. Va sottolineato che le catture hanno rispecchiato quelle che sono state le presenze degli uccelli nell’area: durante tutto il periodo in cui le reti sono rimaste aperte è stata svolta anche una regolare attività di osservazione ed in base all’ascolto dei richiami ed al controllo degli uccelli in volo è stato conteggiato un numero estremamente ridotto di individui. D’altra parte è ben conosciuto in Ornitologia che le condizioni climatiche possono influenzare le migrazioni inducendo la partenza verso i quartieri di riproduzione se favorevoli oppure ritardarla di qualche tempo in caso contrario.
La prima cattura di Tordo bottaccio è avvenuta solo il 30 gennaio mentre nel mese di febbraio è stato registrato un modesto ma costante incremento delle catture, risultato ancora più evidente in marzo; parallelamente è stato anche accertato un aumento dei pesi e quindi dei soggetti con elevati accumuli di grasso sottocutaneo con i valori più alti rilevati nella terza decade di marzo. Considerato che l’attività di cattura si è conclusa il 27 marzo, è possibile ipotizzare che la migrazione di questa specie prosegua anche oltre tale data. Va precisato che anche i dati rilevati dalle due Stazioni di cattura di Lecce e di Latina, che partecipano ad un programma di ricerca che ha le stesse finalità di questo studio, hanno registrato i primi movimenti migratori soltanto a partire dalla seconda decade di febbraio, sia quest’anno che nei due precedenti.


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